29 Maggio 2013
 Scritto da Pro Loco
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Com’è andata – Sagra dei Marcoi

 

 

La Messa alla Sagra dei Marcoi

Partiamo allora proprio da qui, da quella Beata Vergine di Caravaggio che ci ha concesso una domenica di un sole stupendo, quasi infiltratosi in mezzo ad ormai innumerevoli altri giorni carichi di pioggia, di brutti nuvoloni neri e giusto per non farci mancar nulla, anche di una beffarda nevicata che a fine maggio non può che farti imprecare contro il cielo, seguita a qualche giorno perfino da una breve ma intensa tempestata che ha il sapore di una presa in giro colossale.

In mezzo a questo caos, come dicevo, una domenica fantastica. Fresca, com’era ovvio, ma bella soleggiata, di quel sole di cui non avevamo neanche più un ricordo ben definito.

Per i volontari il lavoro comincia già alle 8 della mattina, e dopo aver passato un lungo sabato sera alla nottambula Baita Sagron Mis, un caffè al Circolo è assolutamente d’obbligo.

Pronti via e per le 11 della mattina ormai è quasi tutto pronto. Don Renzo celebra la messa all’aperto, di fronte a lui un centinaio di fedeli che partecipano attivamente alla funzione in attesa del pranzo. Tra la predica, in cui il sacerdote non manca di ricordare un po’ di storia della nostra bella chiesetta, e le spadellate dei nostri cuochi che devono

sbrigarsi a finire di preparare i pasti prima della fine della cerimonia si vive un momento davvero di grande armonia: la comunità, una chiesa, una festa, un paesaggio splendido.

Il momento del pranzo

Arriva finalmente l’ora di accomodarsi per il pranzo. Due i menù proposti, ad un delizioso tris di primi viene contrapposto il più rustico polenta, lunganega, tosèla, fasuoi. Oltre ovviamente al piatto preferito dai più giovani con wurstel e patatine fritte.
La gente si gode il pasto, è soddisfatta, è allegra, si chiacchiera, si ride, si discute. Potremmo parlarne per ore di tutti i piccoli momenti e le piccole situazioni, dal bambino che gira in bicicletta tra i tavoli a quello che piange per una piccola ferita, che in fondo sono quelle che ci rimarranno più impresse.

Un attimo di relax e riusciamo a pasteggiare anche noi, mentre la gente pian piano se ne torna a casa, soddisfatta di una festa ancora una volta riuscitissima, e noi con loro, già pronti però a rimettere tutto in ordine. Smontare i gazebo, sbaraccare la cucina, caricare e riportare in magazzino panche e tavole, fino ad arrivare al Circolo, per una birra assolutamente guadagnata, finendo poi col mangiare un pizza in compagnia, momento conclusivo e di ricompensa di una giornata impegnativa e gratificante.

Ci si vede ora alla Sagra del Mis, sabato 8 e domenica 9, per un’altra ricorrenza speciale, quest’anno infatti la Chiesa del Mis compie cent’anni!

Sani!

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