13 Luglio 2020
 Scritto da Flavio
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Riflessioni di fine mandato

Tutto questo mi mancherà molto.

8 anni fa mi prendevo sulle spalle, spinto da quelli che sarebbero stati per un certo periodo dei compagni di viaggio, quel magnifico ambiente che è la Pro Loco di Sagron Mis.
Diventavo protagonista in prima linea di quel magnifico ambiente che è il volontariato. Al tempo, seppur già molto impegnato socialmente ma informalmente nel paese, assumevo un ruolo che mai allora avrei pensato potesse diventare così penetrante per la mia identità durante gli anni a venire.

Il presidente Flavio Broch all’inaugurazione del “Nuovo Circolo”, aprile 2016

E in questi 8 anni tutto intorno tantissime cose sono cambiate, com’è giusto e naturale che sia, ma quel senso di identità tra il mio nome e quel logo col sole ridente che sbuca dietro le montagne non ha fatto altro che rafforzarsi. In me e, ne sono convinto, anche nella percezione comunitaria e di chiunque abbia avuto modo di avvicinarsi a me e alla Pro Loco. Ovviamente da un lato questo mi inorgoglisce, dall’altro però ne percepisco il pericolo, dato che diventa evidente utilizzando un minimo di razionalità che io non sono la Pro Loco e la Pro Loco non è affatto roba mia.

Mi ha dato tanto la Pro Loco, e so di aver dato tanto io a lei, ma non è roba solo mia.

Ieri è stata l’ultima volta in cui ho presieduto quell’assemblea che 8 anni fa mi ha accettato al suo interno e mi ci ha messo a capo, e confesso che il pensiero che fosse l’ultima si affacciava in continuazione durante la lunga chiacchierata pomeridiana, e mi toglieva tanta di quella lucidità nel pensare e nel parlare che mi ha sempre permesso di cavarmela in pubblico senza studiarci sopra troppo.
Mentre provavo a sintetizzare in pochi minuti il senso di questi 8 anni mi si presentavano davanti le immagini, i volti, le situazioni, i sorrisi e le emozioni che hanno caratterizzato ogni appuntamento, dalla delusione della festa più fallimentare alle soddisfazioni degli eventi più grandi.
Ho pensato alla fortuna di aver potuto collaborare con persone straordinarie, e allo stesso tempo al valore formativo che ha avuto la necessità di interfacciarsi con chi di collaborare ed andare d’accordo proprio non ne voleva sapere.

L’ultima cena del direttivo Pro Loco 2016-2020, febbraio 2020

Non è stato facile tenere dentro quel malinconico senso di nostalgia per un qualcosa che stava per finire che seguitava a volersene uscire con prepotenza e commozione, ma era necessario farlo, perché le cerimonie e il protagonismo non fanno per me e non hanno niente a che fare con il modo in cui intendo io il volontariato: operoso, silenzioso, disponibile, generoso, ma mai protagonista, mai in cerca di visibilità. Che al completo elegante preferisce il grembiule macchiato di unto delle feste paesane.

Tutto questo mi mancherà molto.

Ed è anche per questo che ci sarò ancora. Ma adesso sarà diverso. È giusto così, e non vedo l’ora di cominciare.

Flavio

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