Se vogliamo andare a cercare un esempio concreto di abbandono del territorio, a Sagron Mis, forse questo è il posto più indicato.
Situato lungo un declivio, sulla parte destra della Val dei Sas e un po’ scostato dall’abitato di Mis, nasce come parco giochi sul finire degli anni ’80, con le altalene, gli scivoli, i percorsi, le buche con la sabbia e perfino una piccola casetta di legno. Come non menzionare, inoltre, la mitica fontana all’ingresso del parco, che si vociferava portasse l’acqua più buona e fresca di tutto il paese. Nulla mancava al Parco Fluviale Val dei Sas, tranne chi lo sfruttasse davvero, soprattutto dopo l’apertura del più comodo parco giochi in centro paese, intorno alla metà degli anni ’90.
Bellissimo ed eco-friendly (quasi completamente in legno), ha visto la sua destinazione d’uso cambiare rapidamente, da luogo ameno per bambini ad ambiente mistico e bucolico, trasformazione facilitata anche dal rapido rimboschimento del prato e dal progressivo decadimento delle strutture. In questo ha avuto un ruolo fondamentale anche il suo essere un punto appartato e riservato, quasi a volersi nascondere agli occhi dei paesani, e quindi non troppo ben visto dai genitori di chi l’avrebbe dovuto sfruttare. In buona sostanza è stato questo il motivo dell’apertura del parco giochi nuovo e il conseguente abbandono controllato di quello vecchio.
La sua solitudine lo ha voluto trasformare anche in pacifico luogo di riflessione, con la sua casetta a far da guscio contro eventuali intrusioni esterne. Pian piano il Parco ha cominciato a perdere i pezzi. Le panche e i tavoli hanno cominciato a sfaldarsi sotto i repentini cambi di clima e la scarsa manutenzione, la fontana ha subito in poco la stessa fine e le altalene, quelle più fortunate, hanno cominciato a reggersi su di un’unica catena.
Oggi il Parco non c’è più. Smantellato completamente nel 2011, di lui rimane solo il ponte, rimesso a nuovo, che oltrepassando il torrente porta ad inoltrarsi verso il Maso,. Dove fino a poco tempo fa c’erano scivoli mezzi sfasciati e percorsi pericolanti, pian piano sta ritornando a farsi strada la foresta, con pochi segni del passato, creando un paesaggio spettrale e generando un forte senso di inquietudine in chiunque ne calpesti la superficie. Questo è ad oggi, assieme al suo impermeabile quanto inamovibile manto di golva, il Parco Fluviale Val dei Sas.