Fino a fine anni ’60 era chiamata “Via Sagron” dagli abitanti di Mis e, ovviamente, “Via Mis” dagli abitanti di Sagron. Una linea (neanche tanto immaginaria) che collega i due campanili per avvicinarli, e che in qualche modo ha contribuito anche a superarli.
Una strada pianeggiante segue il tracciato delle numerose coste e valli che si susseguono tra i due abitati, frutto del genio e della lungimiranza di Don Pietro Simion, dal quale prende oggi il nome.
Fino alla sua opera (realizzata a pióvech all’inizio degli anni ’30) per andare da Sagron a Mis l’unica alternativa era scendere fino al fondovalle, percorrerlo fino al Maso e poi pian piano risalire per il pendio fino a scorgere le case dell’abitato del Mis de sot.
Un collegamento più rapido e pianeggiante era quindi assolutamente necessario per gli abitanti dell’una e dell’altra frazione, e con Don Pietro a fare da ingegnere, che dava indicazioni agli operai dal versante gosaldino del Mis con un cannocchiale ed un catino colmo d’acqua come livello, in breve l’opera fu completata.
Ad oggi è difficile immaginare una via alternativa alla Don Pietro Simion per arrivare all’uno o all’altro paese, tant’è che il vecchio sentiero che collegava i due paesi ad un certo punto si interrompe, ma sono in pochi a farci ancora caso, abbandonato com’è al suo destino.
Quasi a metà della strada nuova, nel bel mezzo della Costa Spiža, sorge oggi anche un bellissimo capitello dedicato al Sacro Cuore di Gesù, che dopo aver dimorato per anni a ridosso di un abete, un po’ più il là, con l’allargamento della strada di fine anni ’80 ha finalmente trovato un riparo più consono in quello spiazzo. Oltre al sacro, questo piccolo appezzamento con le sue panchine, la sua fontana e i suoi tavolini, rappresenta anche il luogo ideale per un fugace pic-nic.
Non solo un comodo collegamento viario, la Don Pietro Simion ad oggi è anche un buon tragitto per tranquille passeggiate, durante le quali non è raro incrociare qualche persona che, partita dall’altro paese con lo stesso scopo, inevitabilmente si incontrerà nuovamente sulla via del ritorno, sempre che a qualcuno non salti in mente di fermarsi al Circolo per un bicchiere…
Sono una vostra ammiratrice; complimentissimi per le belle foto,in modo particolare quella invernale dei 2 campanili vicini in linea retta ma in realta lontani se Don Pietro non fosse intervenuto con la sua lungimiranza…..La strada inoltre,molto comoda per passeggiare,avvicinare gli abitanti dei 2 paesi utile per fare jogging è anche un piacevole modo (se si percorre giornalmente o quasi) per scoprire il giro eterno delle stagioni. Nel tardo inverno, inizio primavera il sole conquista ogni giorno un pò di strada,in autunno ogni giorno ne perde un pezzetto,d’estate si allunga il passo per arrivare nelle zone d’ombra e inevitabilmente s’incontrano persone abitudinarie che percorrono la strada alla stessa ora e la sosta pre un commento o una notizia è d’obbligo. BRAVI continuate a farci vedere le meraviglie di SAGRON MIS
Mi accodo anche io ad apprezzare la foto a doppio campanile, ed aggiungo una considerazione sul termine sinergia che non a caso vede il reverendo citato contemporaneamente su questo sito e sul blog del Laboratorio Sagron Mis….
Maurizio
Forse il nesso è più causale che casuale caro Maurizio… 😉 Ad ogni modo il termine da te adoperato lo lascerei ben più volentieri ai politici che tanto lo apprezzano……